martedì 3 marzo 2015

Domenica 8 marzo Papa Francesco si recherà a Tor Bella Monaca, uno dei quartieri "più a rischio" della periferia romana

(Alessandro Notarnicola) In seguito alle recenti visite presso le parrocchie di Primavalle e Pietralata, Papa Francesco nel pomeriggio di domenica 8 marzo continuando il cammino quaresimale e proseguendo il suo viaggio nelle periferie della capitale romana si recherà presso la frazione di Tor Bella Monaca, presso la Chiesa di Santa Maria Madre del Redentore.
L'arrivo del Santo Padre in uno dei quartieri della periferia est di Roma è programmato intorno alle ore 15.40, orario in cui il Pontefice dovrebbe recarsi al centro di accoglienza Santa Giovanna Antida per abbracciare malati, disabili e anziani, soli o con figli disabili a carico in cerca di cibo e farmaci che hanno trovato ricovero nel centro, mentre intorno alle ore 16.00 è in programma un incontro con i giovani in Viale Duilio Cambellotti, davanti alla chiesa di Santa Maria Madre del Redentore, all’interno della quale dopo aver salutato "i giovani di confine", o del muretto, come sono stati apostrofati negli ultimi tempi i ragazzi del quartiere, Francesco celebrerà la Santa Messa.
L’organizzazione della celebrazione religiosa è stata organizzata nei minimi dettagli da parte della parrocchia locale: è prevista la distribuzione di 412 biglietti per permettere ai residenti del quartiere di assistere alla funzione, alla quale tuttavia potrà accedere solo una persona per ogni nucleo familiare del loco; coloro a cui non sarà concessa la partecipazione all'interno della Basilica potranno invece assistere alla funzione dal piazzale antistante la chiesa, dove è prevista l’installazione di due postazioni con maxischermo dalle quali verrà proiettata l’intera messa. Oltre a celebrare Santa Messa, Papa Bergoglio incontrerà tre persone che da lui riceveranno il sacramento della confessione: le tre persone in questione verranno sorteggiate fra coloro che, compilando un modulo apposito, hanno fatto richiesta per essere inseriti nel gruppo di persone all’interno del quale verrà effettuato il sorteggio.
Questa visita del Santo Padre di domenica 8 marzo si inserisce nel “camminare insieme popolo e vescovo di Roma”, come Francesco annunciò, quasi due anni fa, il giorno della sua elezione. Questo nuovo incontro con i fedeli della sua diocesi va letto anche all'interno del fittissimo calendario che precede la Pasqua e che costituisce il cammino quaresimale completamente dedicato alla periferia e ai quartieri più disagiati economicamente e socialmente. 
Dall'inizio del suo magistero Francesco si è recato in dieci parrocchie di Roma e dintorni, andando incontro ai giovani, agli ammalati, ai sacerdoti della periferia, operatori pastorali e persino recandosi tra abbracci, carezze e preghiere in un campo di profughi eritrei di lingua spagnola, come è avvenuto nel pomeriggio di domenica 8 febbraio quando il pontefice argentino con un magnifico fuori programma, ha chiesto di fare una sosta, durata circa 15 minuti, a una "baraccopoli" sorta vicino al parcheggio di Ponte Mammolo, a 300 metri dalla meta del programma, la parrocchia di San Michele Arcangelo, a Pietralata. 
Con la visita al quartiere di Tor Bella Monaca, Papa Francesco sceglie ancora una volta una parrocchia alla periferia della città, ma questa volta sembrerebbe che abbia deciso di recarsi nel quartiere in seguito a 2 lettere inviate in Vaticano dalla Onlus "Handicap noi e altri". La prima tappa dell'incontro, infatti, avrà luogo alle 15.40 presso il centro di accoglienza Santa Giovanna Antida, a via dell'Archeologia. La struttura, aperta al quartiere dal 1987 e gestita dalle suore della Carità di S.Giovanna Antida, si occupa di offrire sostegno alle famiglie più disagiate, le quali possono usufruire della distribuzione di viveri, indumenti e generi di prima necessità, oltre al sostegno formativo e religioso. “Per noi è un'enorme soddisfazione, oltre che un vero onore, incontrare il Pontefice – ha spiegato il presidente dell'onlus “Handicap noi e gli altri", Paolo Muratore –. Ovunque vada riesce ad infondere speranza e gioia. In un quartiere problematico come questo, la sua presenza ha un valore inestimabile”.
Alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della onlus, si aggiunge la lettera aperta inviata a Papa Francesco da parte di Lucia Ercoli, presidente dell’associazione Medicina Solidale di Tor Bella Monaca, la quale spiegando le condizioni cui versa la periferia romana sempre più disagiata e disgregata socialmente dalla violenza e dal disinteresse delle Istituzioni, rivolgendosi al Santo Padre chiede di dare speranza alle tante, troppe persone che sono profughi nel cuore della Capitale e che non vedono la speranza nel futuro.  «Venga nelle strade, nelle piazze, nelle case, nelle baracche, venga in mezzo ai suoi figli. Venga tra le novantanove pecore senza ovile, venga a dargli una carezza», scrive la presidente al Vescovo di Roma.
Tor Bella Monaca è un quartiere che, sorto come zona residenziale nella periferia sud-est della città, è stato poi aperto a tutti i poveri baraccati delle zone di Roma e si sono convogliate tutte le situazioni di estrema povertà materiale e morale.
L’opera iniziò l’8 settembre 1991 con quattro suore: Sr Marisa Cocozza, Sr Maria Luzi, Sr Gabriella Garofoli e Sr Rita Francescangeli, che presero possesso di un appartamento in Via dei Cochi, 48, accanto alla Parrocchia “S. Maria del Redentore”, queste informazioni le recuperiamo dalla pagine web della Ispettoria romana S. Giovanni Bosco.
La piccola comunità “Michele Magone”, adottando sempre uno stile di povertà e sobrietà come segno di condivisione con la vita della gente, si dedicò fin dall’inizio a tempo pieno nel territorio, con l’insegnamento della Religione nelle scuole statali e la pastorale parrocchiale. Nel 1993 si trasferì, sempre nella stessa zona, in un appartamento più vicino alla Parrocchia, e infine nel 1996, dove risiede attualmente, in Via Archeologia.
Nel giro di pochi anni l’opera divenne sempre più fiorente con il nascere di attività, associazioni del tempo libero e gruppi di impegno. Negli ultimi tempi sono sorti due centri diurni per bambini e ragazzi del quartiere.
La chiesa fu progettata dall’architetto Pierluigi Spadolini, mentre la copertura è dell’ingegnere Riccardo Morandi, e fu edificata tra il 1985 ed il 1987. Il tempio eretto con decreto del cardinale vicario Ugo Poletti il 1º ottobre 1985 dal 1988 è sede del titolo cardinalizio di “Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca”. Il titolore è il cardinale Joseph Zen.
Papa Wojtyla visitò questa parrocchia il 10 aprile 1988.
(Articolo pubblicato anche su "Il sismografo")