Certamente, stando ai numerosi impegni che vedranno il Papa coinvolto, si tratterà di due giorni significativi, nel corso dei quali il Pontefice sarà pellegrino nella città, tra Valdocco - dove ricorderà l’opera di Don Bosco -, il Cottolengo, la Consolata e per la prima volta nella storia un pontefice varcherà la soglia di un Tempio Valdese.
Il 22 giugno 2015 entrerà a far parte degli annali della storia e più precisamente delle cronache dei rapporti tra Chiesa cattolica e protestantesimo, poiché Papa Francesco - a due anni dalla grande celebrazione dei 500 anni dalla Riforma di Martin Lutero nel 2017 - recandosi in visita, intorno alle 8,45, al Tempio valdese di Torino segnerà un ennesimo primato, questa volta non solo "bergogliano" ma storico. Il Santo Padre al suo arrivo sarà accolto dal pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, e dal presidente del Concistoro della Chiesa Evangelica Valdese, pastore Paolo Ribet. Nel Tempio il Papa pronuncerà un discorso e più tardi, dopo i rispettivi saluti, incontrerà una delegazione per il tradizionale scambio di doni.
Lo scorso 30 settembre, in occasione del Meeting internazionale per la pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini è stato ricevuto dal Papa in un'Udienza in Vaticano, intrattenendo un breve colloquio con lui. È stato il primo incontro di un rappresentante del protestantesimo italiano con il Papa argentino.
«Si è trattato di un breve saluto. Mi sono rivolto a lui in spagnolo, come gesto di cortesia, e gli ho accennato che la nostra chiesa italiana ha anche comunità e pastori a Buenos Aires e nel Rio de la Plata - ha commentato in seguito Eugenio Bernardini, riconfermato in carica il 29 agosto 2014 dal Sinodo delle chiese valdesi e metodiste - Bergoglio, stringendomi le mani, ha fatto un piccolo movimento di sorpresa con la testa e mi ha detto che ricorda un pastore valdese, un suo buon amico fraterno, che ora non è più con noi; gli ho risposto che sono stato messo al corrente di quella conoscenza e mi sono congedato con la frase "che Dio benedica il suo ministero", una frase tipica di saluto tra cristiani latinoamericani. Il "buon amico fraterno" ricordato dal papa era Norberto Bertón, pastore e professore di teologia. Negli ultimi anni della sua vita, anziano e non più autosufficiente, Bertón fu accolto dall'allora arcivescovo Bergoglio in una casa per sacerdoti anziani, dove poi morì nel 2010», ha aggiunto il Moderatore della Tavola valdese manifestando grande apprezzamento e affetto per il magistero di Papa Francesco.
Così a pochi mesi dal loro primo incontro, in giugno, sarà il Santo Padre a recarsi nella comunità riformata più antica del mondo, integratasi nel 1975 con le chiese metodiste italiane. Jorge Mario Bergoglio ha ripetutamente espresso parole di amicizia e fratellanza per la Chiesa valdese, e anche in occasione dell'apertura del Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi di agosto, ha inviato un saluto fraterno, assicurando a quanti hanno preso parte all’evento la sua “vicinanza spirituale” e la sua preghiera affinché il Signore conceda a tutti i cristiani "di progredire nel cammino verso la piena comunione, per testimoniare il Signore Gesù Cristo ed offrire la luce e la forza del suo Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo”. I Valdesi hanno invitato il Santo Padre in un luogo principale per la storia della comunità valdese: si tratta infatti del primo Tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle ‘Valli valdesi’, cinque anni dopo l’emancipazione concessa dal re Carlo Alberto nel 1848, la cui edificazione lasciava alle spalle l’epoca delle persecuzioni aprendo un cammino di libertà e di testimonianza evangelica che continua ancora oggi. Si pensi che proprio in memoria dei tempi passati costituiti da persecuzioni e violenze nei confronti della loro "comunità", i valdesi italiani durante l'occupazione nazista dell'Italia settentrionale sono stati attivi nel portare la salvezza agli ebrei, nascondendo molti di loro nella val Pellice, territorio in cui gli stessi antenati valdesi trovarono rifugio.
L'Unione delle Chiese metodiste e valdesi. Valdesi e metodisti sono cristiani intregrati nella famiglia delle chiese nate dalla Riforma del XVI secolo: protestanti o evangeliche. Il movimento valdese, nascendo secondo gli insegnamenti di Valdo di Lione, muove i primi passi in Italia nell'alto Medioevo sviluppandosi (con molte difficoltà dovute alle continue persecuzioni) nel tempo nelle valli del Piemonte occidentale fino al 1848, quando ottennero la libertà di esprimere la loro fede senza incorrere in persecuzioni. Si sono diffusi nel Paese con un'opera di testimonianza e in Sud America (Rio de la Plata) con l'emigrazione.
I metodisti, d'altra parte, sono una chiesa sorta in Inghilterra nel XVIII secolo con larga diffusione nel mondo, e figurano in Italia a partire dai primi anni del XIX secolo.
Le due chiese hanno stipulato nel 1975 un Patto di integrazione, dando vita ad una "Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi".
(Articolo pubblicato anche su "Il sismografo")
(Articolo pubblicato anche su "Il sismografo")